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Il lucchetto nel cuore




E' una gran fatica tenere a bada tutto, la vita, si sa, per ogni momento bello che ti offre, ti presenta il conto e il prezzo da pagare è sempre molto alto. Quando sembrava si fosse tutto aggiustato, ho dovuto cominciare a fare i conti con i miei doveri di figlia, unica, di due genitori ormai troppi anziani per badare da soli a se stessi. Mia madre, una donna solitaria e arrabbiata con la vita, generosa per tutto ciò che c'era di materiale e così avida di affetto. Così dura da celare ogni sentimento. Così fragile da nascondersi per una vita intera dietro una depressione di cui non ricordo l'inizio e non ho mai visto la fine. Mia madre che non si era mai voltata a porgermi un sorriso, una carezza, un gesto d'amore che non somigliasse a una banconota elargita con troppa facilità, mia madre vittima di un dolore antico, di un amore negato, di un’infanzia smarrita… mia madre si ammalava; un mal di vita, di rassegnazione, di abbandono, di debolezza. Aveva deciso che questa vita non le interessava più e si avvolse nel buio di una stanza a confondere i suoi sogni con una realtà che rifiutava.

Quante volte ho gridato perché lei si voltasse a guardare dalla mia parte.
Quante volte ho sussurrato un bisogno.
Quante volte ho corso per essere la migliore, per arrivare prima davanti ai suoi occhi.
Quante volte ho elemosinato un elogio, un complimento, un apprezzamento per qualcosa che avevo faticato.
Non ero esattamente la figlia che voleva, ero sempre contro e lontana da ciò che lei desiderava per me, facevo di tutto per piacerle, per raggiungere un compromesso, ma ero comunque sempre troppo lontana.
Il suo carattere autoritario e la mia natura ribelle hanno fatto il resto e il buio di quella malattia ci divideva ancora di più.
Eppure io ti amavo. Eppure tu mi amavi.
Avevo deciso di andare avanti a modo mio senza cercare più di compiacerla per essere apprezzata, senza reprimere più emozioni che non avrebbe gradito. Avrei vissuto a modo mio e lei avrebbe dovuto rispettarlo. Così mi ritrovai fuori di casa in una scelta che sapeva di rabbia, e la rabbia si sa, non conduce lontano.